Non bisogna attendere di certo il 14 Febbraio per vivere momenti di tenerezza e passione con il proprio partner. Durante l’anno si cercano luoghi ed istanti in ogni momento possibile, soprattutto, se si è più giovani. Nella storia della città e del territorio, diverse sono state le zone dove appartarsi nella massima tranquillità. Queste ritualità sentimentali nel gergo locale venivano e vengono definite con vari termini tra cui “infrascare” ed “infrattarsi” per consumare il cosiddetto “petting”, così definito dalle riviste per teenagers degli anni ’80 come “Cioè”.
Per le generazioni passate di Sessani, luogo simbolo per eccellenza dove appartarsi con il proprio partner, erano le cosidette “Dietro le Mura”. Trattasi della strada che incrocia Piazza San Domenico per poi scendere sino a Via Franali, Via Sevile e sbucare all’altezza dell’Arco dei Cappuccini. Era sicuramente negli anni 70 ed 80 dello scorso secolo, uno dei luoghi più gettonati dalle giovani coppiette.
Altro sito, molto apprezzato perchè romantico e suggestivo, è sempre stata Piazza Turpilio e precisamente nel tratto che affaccia sul bel panorama della pianura aurunca.
Non disdegnate erano, poi, le due ville comunali, anche se qui i limiti alle effusioni erano evidenti e per momenti più intimi, veniva preferito il cosiddetto Vecchio Mulino, dietro il Campo dei Cappuccini.
Negli anni 80 e 90, poi, grande fermento c’era di notte nel tratto finale di Monte Ofelio, dinanzi alla Chiesetta privata. Quest’ultimo luogo era, ahinoi, preferito anche per altri motivi non tutti legali.
Ciò valeva per le coppie senza mezzo di trasporto, ma bastava avere un Motorino (un Piaggio SI o Ciao) per godere di qualche luogo ancora più discreto. Un pò macabra, ma spesso utilizzata, era la strada accanto al cimitero cittadino, così come anche la strada denominata Stracciasacco. Sempre negli anni passati, rupestre ma suggestiva era anche una “fuitina” giù la “Cava di Marzuli” oggi definita genericamente come Valle dei Mulini.
Per i filoni scolastici, a fini di “infrascamento”, il luogo simbolo è stato da sempre -senza ombra di dubbio -“abbasc a ponte ronaco”. Il Ponte Romano era perfetto per essere lontani da occhi indiscreti, vicino alla gran parte degli istituti scolastici ed anche con un suo fascino storico (che beh poco interessava alle focose giovani coppiette – ad onor del vero).
Chiaramente tali siti erano ricompresi nel circondario urbano di Sessa. Le coppiette fornite di auto potevano scegliere zone ancora più affascinanti e romantiche. Dalle spiagge e pinete invernali di Baia Domizia, ai panorami mozzafiato dei Lattani o delle Toraglie, dalle campagne dell’Appia, alla Diga di Suio, sino ai siti industriali abbandonati.
Tutti con un solo scopo, far vivere emozioni semplici ed autentiche alle generazioni nella fase meravigliosa dei primi amori adolescenziali.
GA