In questi mesi di tensione bellica nelle terre palestinesi ed israeliane, ci induce ad approfondire il rapporto della comunità auronca con la comunità ebraica durante i secoli scorsi, poiché Sessa Aurunca fu uno dei centri nevralgici della presenza della popolazione giudaica campana durante il rinascimento ed oltre.
È l’antica Suessa oggi Sessa Aurunca ad avere in Terra di Lavoro un rapporto intenso con la comunità di religione ebraica come confermato da studi e testimonianze.

Nel 1464 Sessa tornò nel demanio regio e nel 1507 divenne feudo di Gonzalo Fernandez de Corduba. In età angioina il centro cittadino ospitava una cospicua comunità ebraica. Nel 1294, infatti, sotto la pressione conversionistica della Corte e degli Ordini Mendicanti 34 ebrei ricevettero il battesimo e furono esentati dal pagamento delle tasse. In età aragonese vi erano ancora ebrei, attivi per lo più con banchi di prestito. Nel 1452 Sabatino de Moyse di Sessa era tra gli esattori del donativo di 1.000 ducati richiesto da Alfonso I d’Aragona per la conferma del privilegio concesso agli ebrei di prestare a interesse e nel 1457 egli ottenne a Cosenza che nessun altro giudeo per lo spazio di quindici anni potesse prestare nella città e nei suoi casal. Intorno al 1460 era banchiere a Sessa un Salomone e nel 1473 un Angelo di Moise, mentre a Carinola, verso il 1480, c’era un Ventura de Angelo, in favore del quale nel 1488 la Camera della Sommaria scrisse all’università di Carinola perché gli restituisse 30 ducati che aveva costretto a prestarle. Personalità notevole nel campo bancario fu Mele di Salomone del fu Meluccio da Sessa, attivo a Firenze tra il 1451 e il 1494. La figlia primogenita Gentilesca, nata sembra da un suo primo matrimonio, nel 1452 era moglie di Salomone di Sabbatuccio da Alatri abitante in Caiazzo, in Terra di Lavoro.
Gli ebrei sessani non ebbero mai tensioni preoccupanti con la parte cristiana, nonostante Sessa fosse estremamente conservatrice ed in parte radicale sui riti liturgici e sull’esternazione mistica. Ci è noto, però, un intervento della Camera della Sommaria nel 1492 presso il capitano di Sessa perché rendesse giustizia agli ebrei Raffaele Ventura e Manuele, minacciando in caso contrario di avocare a sé la loro causa e, nel 1493, ci fu un altro intervento presso lo stesso capitano, perché facesse restituire agli ebrei i materassi, le lenzuola e le altre robe che avevano prestato a diversi cittadini in occasione della venuta del re in città.
Per gli anni seguenti la documentazione finora nota è scarsa. Nel 1535 Donna Perna, figlia di Isacco Boni Anni di Fondi e moglie di Raffaele del fu Amadio, dichiarò di avere ricevuto dal fratello Ventura abitante in Sessa la dote di 130 ducati, 20 dei quali in panni, e inoltre 13 ducati pro basatura.
L’espulsione generale ordinata nel 1540 da Carlo V, infine, vide emigrare la maggior parte degli ebrei sessani verso il vicino Lazio.
Dal punto di vista topografico ci aiuta la ricerca della pagina SessaFotoestoria: VIA DEGLI EBREI è denominata attualmente VIA MARCONI.
La denominazione via degli Ebrei fu soppressa nel 1939 in seguito alla emanazione delle leggi razziali.
(Il De Masi parla di un podere di fronte alla Porta della Maddalena, dove anticamente venivano sepolti gli ebrei che abitavano a Sessa).

Non abbiamo mai utilizzato il termine Ghetto, anche se un isolamento della comunità ebraica appare deducibile dallla denominazione popolare  del quartiere:  la “Catena” che potrebbe intendere come ci suggerisce il cultore di storia sessana, Gianni Bencivenga, proprio la delimitazione dei confini del Ghetto.

 

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Bibliografia

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Colafemmina, C., Documenti per la storia degli ebrei in Campania (II), pp. 74-79.

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Ferorelli, N., Gli ebrei nell’Italia meridionale dall’età romana al secolo XVIII, Torino 1915.

Mazzoleni, J., Il “Codice Chigi”, un registro della cancelleria di Alfonso I d’Aragona re di Napoli per gli anni 1451-1453, Napoli 1966.

Silvestri, A., Gli ebrei nel regno di Napoli durante la dominazione aragonese, in Campania Sacra 18 (1987), 21-77.

Simonsohn, S., The Apostolic See and the Jews, 8 voll., Toronto 1988-1991.

Villucci, A. M., Sessa Aurunca. Storia ed Arte, Marina di Mintuturno 1995.

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