Le tradizioni di Lauro di Sessa Aurunca sono tra le più affascinanti e durature del Territorio Aurunco.
In queste settimane si è entrati nel periodo quaresimale e stamane si sono riproposte presso la cittadina alcune usanze religiose e culturali a cura dei  tesserati dell’Azione Cattolica di Lauro, i quali hanno voluto riprendere la tradizione della “Caraesema” che, ormai, si stava perdendo confezionando alcune di queste bambole fatte esclusivamente a mano.

La storia e l’essenza di questo rito ci viene illustrata da Federica Cestrone, giovane cittadina laurese appassionata delle antiche tradizioni, presente in foto con il vestito locale della Pacchiana:
La “Caraesema” è la tipica bambola laurese (fatta di pezza) che rappresenta appunto il tempo liturgico della Quaresima, ovvero i 40 giorni che precedono la Pasqua. Come ben sappiamo, è un periodo caratterizzato dall’astinenza e il digiuno ed è per questo che “Caraesema secca secca mangia pane e fico secca”.

Essa ci si presenta magra, non proprio di bell’aspetto. La bambola incarna una donna che viveva di elemosina E che filando la canapa la bagnava con le lacrime per la tristezza della fame. Questa donna,viveva alla “Via ra capo” dove, anticamente, vi era una cappella dedicata alla Madonna del Popolo (titolo che ha dato il nome all’odierna strada del paese). Un giorno, mentre Caraesema chiedeva l’elemosina, passo’ una donna che le offrì del baccalà e la tradizione racconta che la povera donna per la fame che aveva lo mangiò crudo.
Caraesema ha un arancio secco con 7 piume conficcate che rappresentano appunto le 5 domeniche di quaresima più la domenica delle palme e la Domenica di Pasqua. Inoltre , indossa il tipico costume da pacchiana laurese.

Federica Cestrone