L’implosione del Comune di Sessa Aurunca è un dato allarmante ma per molti previsto stante le gestione amministrativa degli ultimi dieci anni. Un grande Territorio, dalle tradizioni storiche, un tempo unito e compatto, che ora viva una balcanizzazione davvero preoccupante tra tensioni e rivendicazioni.

Piedimonte non ha torto e chi potrebbe dargliene. Troppe tasse, pochi servizi, distacco tra politica e cittadini.

E’ stata, dunque, per prima Piedimonte a prendere l’iniziativa con una raccolta firme a cui ha fatto seguito un Consiglio Comunale che si è svolto ieri pomeriggio in Cellole. L’esito era scontato: l’assise cellolese ha votato all’unanimità il gradimento all’accorpamento della frazione di Sessa Aurunca al Comune di Cellole. Gongolanti il Sindaco Izzo, il Vice Lepore e la Giunta Comunale che potrebbero incassare una insperata affermazione in barba alla già diroccata Amministrazione Tommasino. Ad essere sotto accusa non è solamente l’attuale Amministrazione di Centrodestra ma anche il Centrosinistra che da anni esprime i consiglieri comunali di Piedimonte, tutti di area PD-Oliviero.

Ora la disciplina giuridica sul passaggio da Sessa a Cellole, vede un iter complesso e laborioso che si concluderà con un referendum consultivo ma che potrebbe anche non vedere mai la luce, facendo rimanere l’iniziativa in corso solamente una provocazione.

Ci saranno di mezzo le prossime elezioni amministrative che vedranno di certo le coalizioni tradizionali Centrosinistra e Centrodestra puntare sulla conservazione, ma non è detto che sorgano progetti alternativi che pongano il problema di Piedimonte Massicano nell’agenda della futura legislatura.

Ad avviso di Generazione Aurunc le rivendicazioni di Piedimonte Massicano non vanno snobbate anzi vanno analizzate, rispettate e discusse, ma si deve aprire un confronto serio sul destino del rapporto tra questa grande frazione e il resto del Comune di Sessa Aurunca.

GA

 

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