Il contratto REP. 186 del 2001: dalla sottoscrizione all’inadempimento

 

Basterebbe un articolo apparso più di dieci anni fa su un noto quotidiano, per capire cosa è stata la società ECOQUATTRO nel comune di Cellole, dove si può ritenere si sia consacrata la nascita e l’effettività operativa.

Nell’articolo dell’epoca si legge: ” Il 26 settembre 2001 il Consiglio comunale di Cellole, rompendo gli indugi di tutti gli altri Comuni del bacino del consorzio di smaltimento rifiuti CE4, affidava per 10 anni il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani, al costo di circa un milardo e settecento milioni annui, più IVA ed imposte, di fatto direttamente all’Ecoquattro, società mista dello stesso consorzio.

In realtà il dispositivo della delibera stessa era più ambiguo. Si decideva, infatti, di “affidare al consorzio CE4 e per esso alla società Ecoquattro il servizio integrato di gestione rifiuti”. Ma nello schema di convenzione allegato alla delibera insieme al regolamento di attuazione, il soggetto contraente individuato era la società, non il consorzio. Detto in soldoni, doveva essere l’Ecoquattro a rimanere indissolubilmente legato al comune di Cellole, qualsiasi cosa accadesse negli organismi sovracomunali di gestione rifiuti.
All’orizzonte, infatti, c’erano – e continuano ad esserci – gli ATO, gli ambiti territoriali di smaltimento previsti dal decreto Ronchi, che avrebbero definitivamente cancellato i vecchi consorzi nati nel lontano 1993.
A questo punto, per meglio comprendere il significato degli avvenimenti, occorre una breve digressione. Il consorzio CE4, infatti, era stato uno degli ultimi, pochi mesi prima, a dar vita ad una società mista, per mezzo della quale gestire anche la raccolta, e non più soltanto lo smaltimento, nei comuni del bacino. Come d’altro canto faceva anche il CE2, per mezzo della Geoeco, già da diversi anni e, da poco, aveva iniziato a fare anche il CE3. Un business di decine di miliardi per i partner privati dei consorzi, individuati con procedure ad evidenza pubblica, che si trovano a gestire in privativa, senza nessun’altra gara d’appalto, la raccolta nei comuni del bacino. E a ciò si aggiunga che le assunzioni di personale, non rispondendo la società alle leggi del pubblico, possono essere fatte senza alcuna selezione concorsuale.
Ma, questo è il punto, l’affido diretto può, ai sensi della normativa vigente, avvenire solo a vantaggio di società costituite o partecipate dall’ente promotore del servizio. E poiché i comuni partecipano il consorzio e non la società mista, l’affidamento deve essere a vantaggio del primo, mentre la seconda deve fungere esclusivamente da braccio operativo.

Ora il meccanismo messo in piedi dal CE4, tardivamente rispetto ai suoi omologhi, rischiava di essere vanificato dopo pochi mesi dall’avvento degli ATO. Di qui, quindi il tentativo di legare contrattualmente i comuni direttamente con la società. Ma il COmitato REgionale di COntrollo iniziò a bocciare puntualmente tutte le delibere di affidamento dei Comuni il cui dispositivo era formulato come poi quello di Cellole. E proprio perché il soggetto contraente restava la società. La prima volta accadde per Sessa Aurunca, dove l’opposizione consiliare iniziò una dura battaglia contro un tale tipo di affidamento. La stessa cosa accadde nelle settimane successive in tutti i Comuni in cui l’opposizione chiese la trasmissione degli atti al CORECO (la materia, quella degli appalti superiori alla soglia comunitaria è soggetta, infatti, non a controllo obbligatorio, ma su richiesta n.d.r.) .

Il dibattito sull’argomento infiammò per mesi nei comuni del bacino. Furono convocate assemblee dei sindaci, invitati ad esprimere pareri eminenti amministrativisti, ma la sostanza non cambiò: l’affidamento diretto si poteva fare solo al consorzio. Anche il Prefetto, in quei giorni intervenne in maniera chiara ed inequivocabile, con una nota indirizzata al commissario di governo per l’emergenza rifiuti ( Prot. 2729/15.5/gab) : “l’affidamento all’esterno del servizio in argomento da parte del comune può essere disposto solo in favore di società costituite o partecipate dal comune medesimo..”.
Ma il comune di Cellole decise diversamente. Il CORECO intervenne, bocciando la delibera, ma pochi giorni dopo, ai primi di ottobre, per effetto del referendum costituzionale, cessò nelle sue funzioni. Il 16 ottobre, con delibera n. 43, il Consiglio comunale riapprovò la delibera, e quindi l’affidamento, nella stessa versione.”

La delibera n. 43 che sancisce l’affidamento del servizio è la premessa per la sottoscrizione del contratto Rep. n.186, avvenuta il 25 ottobre, tra l’Ing. Sergio Orsi amministratore delegato della società ECOQUATTRO ed i responsabili degli uffici comunali di Cellole.

La società, ECO4 che successivamente ha cambiato denominazione in EGEASERVICE, è stata dichiarata fallita con provvedimento del Tribunale del 01/04/2008, che ha nominato un curatore pro tempore. Proprio quest’ultimo Curatore Avv. Amedeo Bassi, eminente Professore Universitario, nel novembre 2012, inviava al comune di Cellole l’atto di accesso all’arbitrato per l’inadempimento del contratto Rep. 186 stipulato nel 2001 con l’Eco4.

Il lodo emesso dal Collegio Arbitrale il 16 settembre 2014 accerta l’inadempimento e condanna il comune al pagamento dell’importo di 5,5 milioni € per corrispettivi e 720 mila € per interessi sino alla data dell’emanazione, per un totale di 6,2 milioni €, ben 12 miliardi delle vecchie lire, a cui vanno aggiunti i costi di consulenza tecnica, legale e del collegio arbitrale.

 

Il termovalorizzatore di Cellole

“Le conversazioni che seguono”, scrivono i pm Narducci e Milita, “riguardano il progetto di realizzazione di un termovalorizzatore nel comune di Cellole, progetto per il quale Cosentino ha offerto la copertura politica”. Il 5 luglio 2004 alle 21 e 7 minuti Michele Orsi chiama Cosentino e gli chiede di incontrarlo perché deve parlargli di cose molto importanti. Il giorno dopo Orsi richiama

M: Michele Orsi
N: Nicola Cosentino
M
: Nicola
N: Ueh. allora
M: Eh, allora, ti stavo chiamando, ma era sempre occupato
N: Dove stai?
M: io sto a Casale; dove ti raggiungo?
Cosentino
: E ci vediamo sulla pompa di ..,;
Orsi: Ah, ho capito, dai, va bene
Cosentino: Eh; va bene?
Orsi: Okay

Il 13 luglio 2004 alle 12 e 37 Michele Orsi richiama Nicola Cosentino e […] Quindi Cosentino Nicola dice che bisogna parlare con Valente Giuseppe perché il progetto di Cellole quello riguardante la costruzione del termovalorizzatore, sta procedendo nel giusto verso.

 

IL FATTO QUOTIDIANO: PARLA GOMORRA

ORDINANZA CAUTELARE COSENTINO

 

Verbale deliberazione Consiglio Comunale

cc 42 2001

Verbale deliberazione Consiglio Comunale

contra

flora

eco4 ce4 re ce4

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