È un dibattito piuttosto accesso quello che si sta consumando all’interno del cratere Roccano, affascinante luogo della regione Campania.

Dopo le dimissioni forzate, a causa della nota questione rifiuti, di Maria Cristina Tari eletta a Sindaco per il suo secondo mandato nel Maggio del 2013, preferita al noto esponente democratico Ludovico Feole, e dimessa il 12 Dicembre 2014, pare si sia già aperto lo scontro per accaparrarsi l’ambita poltrona Roccana.

Scambi di opinione che destano particolare attenzione, vedono particolarmente coinvolti, il giovane e fiorente Michele Cestrone segretario del Pd locale Roccano e ciò che rimane della scarna e quasi tramontata vecchia politica di Ludovico Feole.

Dalle dichiarazioni apparse poche ore fa per mezzo stampa, è possibile notare come la differenti e comprensibili opinioni tra militanti dello stesso partito, possano far adirare chi per oltre vent’anni ha contribuito ad aggravare la situazione economico-finanziaria in cui versano le casse comunali.

Il segretario Michele Cestrone, persona giovane e fiorente ci tiene a chiarire: “ Da segretario del PD locale ribadisco che non esiste al momento nessuna spaccatura.

Il Cestrone continua dicendo – “Essendo parte in causa siamo come partito politico aperti al dialogo con tutti quelli che hanno a cuore il bene del paese.  Come minoranza consiliare abbiamo puntualmente sviscerato ogni “bega” della Amministrazione uscente segno di sagacia e competenza nonché responsabilità. Da sempre siamo vicini ai cittadini seguendo le loro istanze e continueremo a farlo. esiste una diversità di pensiero che confronteremo con tutti gli iscritti al partito democraticamente.”

E conferma infine – “Auspico per Roccamonfina una fase nuova e florida ed un rinnovamento della classe dirigente dell’ente. Rinnovamento che chiederò anche all’interno del mio partito.

Mentre in quel di Roccamonfina la voce dei giovani la fa da padrone, nel territorio Aurunco invece, la solita vecchia politica si oppone alla volontà prorompente delle nuove generazioni che aspirano con forza al bene del territorio, allontanandosi dai vecchi e ormai svelati criteri clientelari dai quali si spera un ormai passivo consenso.

Generazione Aurunca

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