Per vincere le elezioni comunali del 2021 di Sessa Aurunca, il candidato sindaco Lorenzo Di Iorio mise insieme di tutto e di più: dal PD di Gennaro Oliviero, a Forza Italia, a qualche spezzone di Fratelli d’Italia, alla sinistra più estrema, agli ambientalisti e a tanti altri e solo così riuscì a superare il 50% utile per vincere alla primo turno.
Al tempo, il partito democratico di Gennaro Oliviero era in auge, vincente e senza avversari e il sindaco avrebbe deciso (la notizia non fu mai confermata, ma nemmeno smentita) di tesserarsi al partito democratico. A far intuire tale iscrizione al partito democratico fu proprio il sindaco durante un consiglio comunale. Era un secolo fa, politicamente parlando, anche se è trascorso appena un anno, allorquando in tutta Italia ed in Campania stradominava il PD di Letta e di De Luca e dove non sembravano esserci alternative a quel sistema. Poi, è accaduto l’imprevedibile: il Governo è caduto, il centrodestra ha stravinto le elezioni nazionali, il Pd è tracollato ovunque, Oliviero non è stato candidato alle elezioni ed è stato emarginato nel partito della nuova linea Graziano-Picierno ed il centrodestra ha eletto vari deputati, tranne quelli su cui puntavano alcuni membri della maggioranza di Sessa e lo stesso Sindaco. Le elezioni politiche del settembre 2022 sono state per l’amministrazione comunale di Sessa Aurunca, il Sindaco e la sua maggioranza, un tracollo politico non indifferente, che ha fatto emergere nel PD la linea sessana vincente Sasso-Schiavone e nel Centrodestra la linea di opposizione all’Amministrazione Comunale. Chiaramente, il Sindaco, come sua tradizione, ha tentato di allacciare rapporti istituzionali per non restare isolato nella strenua difesa del Presidente del Consiglio Regionale, mandando in avanscoperta l’unico consigliere comunale che aveva un referente politico vincente, ossia quel Francesco Brasile che si dichiara di Fratelli d’Italia ma governa col PD. È palese che un uomo politico trasversale come Di Iorio, che ha militato in tanti schieramenti, passando da quelli di sinistra a quelli di destra, ora veda la sua militanza (formale e/o sostanziale) nel PD come una costrizione.
In realtà, le mire di Lorenzo Di Iorio guardano alle elezioni future e, in particolare, alle Regionali 2025, nelle quali ambirebbe ad una candidatura, per lasciare così spazio, e poltrona, al fidato vice, Italo Calenzo.
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