Nel novembre 2012, arrivava al comune di Cellole l’atto di accesso all’arbitrato per l’inadempimento del contratto stipulato nel 2001 con l’Eco4 con contestuale designazione di arbitro proposto dal Fallimento Egeaservice (ex ECO 4), Curatore Avv. Amedeo Bassi, contenente altresì l’invito al Sindaco di Cellole di nominare il proprio arbitro nel termine di giorni venti.

A distanza di circa 2 anni, secondo fondate indiscrezioni c’è l’atto finale del lodo arbitrale, in cui soccombe l’amministrazione di Cellole con la condanna del Comune al pagamento della somma di oltre 6 milioni di euro (ben 12 miliardi delle vecchi lire!)

Al fine di opporsi all’atto di accesso all’ arbitrato nonché di promuovere ogni relativa azione giudiziaria per la salvaguardia e la difesa degli interessi del Comune di Cellole venne nominato dal sindaco, il legale per il patrocinio dell’ente nella vertenza milionaria, secondo l’amministrazione basata sull’erroneo presupposto dell’ inadempimento del comune di Cellole del contratto n. 186, stipulato il 25.10.2001 con la Eco Quattro S.p.A., relativo alla gestione del servizio integrato dei rifiuti ed ambientale.

Il presidente del collegio arbitrale, richiese e sollecitò “dettagliata relazione documentale” al primo difensore nominato dal comune, che dopo pochi giorni dal sollecito, nel settembre 2013, rinunciò al mandato conferitogli dalla giunta. Nominando, con lo stesso atto di giunta, un sostituto e confermando l’arbitro di parte.

Sembra essere, tra le altre, proprio questa una delle motivazioni della sconfitta nel lodo arbitrale del comune di Cellole, la mancanza o l’insufficienza della documentazione richiesta e presentata.

Il primo ad intervenire sulla sconfitta nel lodo arbitrale, è il consigliere comunale della minoranza, capogruppo del NPSI, Umberto Sarno, che dichiara: “Una condanna shock per le casse comunali, che sembra non avere altre vie che quella del dissesto. Mi auguro che l’amministrazione possa e voglia intraprendere un’ultima azione per la salvaguardia degli interessi della cittadinanza, che ha dimostrato con la sconfitta nel lodo e con l’insufficienza della documentazione prodotta di non aver garantito amministrativamente, contabilmente e politicamente. Chiederò la convocazione di un consiglio comunale urgente e straordinario per la trattazione di questo argomento, che avrà conseguenze sulla cittadinanza per gli anni futuri. Sembrano esserci i margini per investire fondatamente della questione la competente Corte dei Conti: non è possibile che a pagare debba essere sempre la cittadinanza. ”