Riceviamo e pubblichiamo una profonda riflessione della stimata Prof. Maria Di Cresce, la quale ha assistito ad un grave atto di inciviltà di un concittadino presso la propria amata Cascano.
La pubblichiamo convintamente, perchè non è solo la descrizione di un fatto di cronaca, ma una descrizione didattica e appassionata sul valore del rispetto e dell’amore verso il Territorio Aurunco in cui noi tanto crediamo.
A questo noto cittadino cascanese, spesso in prima linea, chiediamo solo di leggere con attenzione il richiamo e di non ripetere mai più quel vile gesto.
Generazione Aurunca
MANCANZA DI SENSO CIVICO O SEMPLICEMENTE LEGGEREZZA?
Un episodio di “normale inciviltà”, a cui mi è capitato di assistere di recente, mi ha indotto ad esternare i miei pensieri, nella convinzione che persone sensibili e attente alle problematiche ambientali, sono tante anche qui, in questo nostro territorio così bello ma evidentemente così poco “amato” e rispettato.
“Lanciare” un sacchetto di immondizie al di là di un muretto, lungo via Vaglie a Cascano, non è una “novità” … difatti “tanti” sacchetti contenenti immondizie fanno da cornice a numerosi tratti di strada in tutto il territorio comunale, quindi è già accaduto e probabilmente accadrà ancora ma, quando per caso o per fortuna, si assiste da “vicino” ad un simile comportamento, non si può far finta di niente e tirare a campare, visto che tutti o quasi fanno così.
Ho avuto la possibilità di vivere e lavorare per molti anni in Val di Fassa, nel cuore delle Dolomiti trentine, dove ho imparato ad apprezzare ed amare le bellezze paesaggistiche di una delle regioni più belle d’Italia.
Qui, e vi prego di credermi, non ho mai visto niente di simile.
Il rispetto e la cura che le genti fassane hanno del proprio territorio sono l’espressione più ”alta” di quel senso civico e di appartenenza che sembrano mancare da noi, nei nostri paesi.
E allora mi chiedo: Perché ci si comporta così? Che cosa ci rende diversi rispetto alle genti trentine? Forse leggi più rigorose, servizi più efficienti, amministratori più sensibili ed attenti o semplicemente condivisione delle regole nell’interesse comune e più senso civico? ! Credo che la risposta non sia difficile da trovare.
Sono cittadina di questo comune ed orgogliosa di appartenervi, nonostante le sue contraddizioni, inefficienze, carenze e sono docente di una scuola media nella quale da tempo ho profuso il mio impegno nell’insegnamento dell’Educazione civica (oggi Cittadinanza e Costituzione), disciplina coinvolgente per il suo diretto rapporto con la realtà e le esperienze di adulti e adolescenti.
Ma al di là delle cose dette o scritte, io ritengo assolutamente formativo ed educativo l’atteggiamento stesso del docente o dell’adulto, sempre, in ogni contesto sociale.
Il rispetto degli altri e delle regole del vivere insieme è un concetto difficile da assimilare se non è accompagnato dalla concretezza di un comportamento che i più giovani possono comprendere nell’esperienza di ogni giorno, a scuola come in famiglia o nel gruppo di cui sono parte.
Tutti, famiglia, scuola, comunità concorrono alla formazione delle giovani generazioni fornendo loro gli strumenti necessari per rapportarsi al mondo esterno, conquistare la propria identità di fronte al contesto sociale, e acquisire la capacità di partecipare ai valori della cultura, della civiltà e della convivenza. Io sono fermamente convinta che il buon esempio possa fare molto di più di qualsiasi discorso … e allora come insegna un antico proverbio cinese: Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno, insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.
Maria Di Cresce
