Fervono i preparativi per il prossimo spettacolo dell’Associazione San Vincenzo de’ Paoli, che sarà rappresentato a Sessa Aurunca sabato 11 gennaio 2020 alle ore 18,30 presso l’Auditorium dell’Istituto Comprensivo San Leone IX (ex scuola media F. De Sanctis), in collaborazione con Aurunkatelier Gruppo Ricerca ’75.
I protagonisti saranno i ragazzi del Centro per Diversamente Abili “Raggio di Luce”, gestito dalla detta Associazione.
A fare da spalla i giovani dell’Oratorio San Francesco della Parrocchia di Santo Stefano.
Il titolo della commedia musicale è “Il Gobbo di Notre Naple”, liberamente tratta dalla omonima fiaba musicale scritta dall’autore napoletano Mauro Palumbo, sulla falsariga di Notre Dame de Paris del grande Victor Hugo.
Il Gobbo di Notre Naple è il racconto di un uomo deforme che visse nella città di Napoli alla fine del settecento. La storia ci racconta che Carlo di Borbone lasciò il Regno di Napoli a suo figlio Ferdinando IV, di soli otto anni.
Tuttavia, la storia tace il segreto che il legittimo erede al trono, in realtà era un altro. Ferdinando aveva un fratello maggiore, Quasimodo, nato storpio e malformato pochi anni prima di lui. A Corte, il fatto fu facilmente messo a tacere: re Carlo fece credere che il bambino fosse nato morto, ma in realtà la deforme creatura fu segretamente rinchiusa nel Duomo di Napoli ed affidata direttamente dal padre Carlo alla custodia dello spietato e potente usuraio Frollo, che vede il male ovunque, tranne che in se stesso. Questi ebbe in cambio, per i servigi prestati, l’investitura a cardinale ed una considerevole fetta di privilegi reali.
La scena inizia con l’ingresso di Pulcinella, antica, maschera partenopea, che nella commedia è il cantastorie del racconto. La commedia è ambientata il 19 settembre 1767, giorno di San Gennaro, durante la festa per il Santo Patrono della città.
Quasimodo, depresso per la sua condizione e la sua solitudine, viene esortato dalle figure immaginarie che la sua mente anima (le esilaranti statue di San Gennaro, Sant’Antonio, Santa Lucia, etc.) a disobbedire al padrone Frollo, partecipando alla vecchia festa cittadina.
Durante i preparativi avvengono varie vicissitudini.
C’è chi chiede la grazia, c’è chi incontra fantomatici santi che vorrebbero avere un posto privilegiato nel Duomo.
Inoltre, ci sarà l’incontro di Quasimodo con ‘a Smeralda, giovane e bellissima lazzara, che susciterà l’amore del capo delle guardie Febo.
Frollo, segretamente innamorato di ‘a Smeralda, ma combattuto dal suo odio per il popolino, osteggia questo amore fino a mettere in pericolo la vita della ragazza.
‘A Smeralda sarà salvata dal sacrificio di Quasimodo.
Alla fine della commedia un instancabile attore costringe il suo accompagnatore a mettere le cose in chiaro ma……… buona visione !
I registi e adattatori sono gli eroici coniugi Gianni Maliziano e Maria Giovanna Liardo, cui va il plauso di fondere insieme varie diversità, ponendo in risalto il valore assoluto dei ragazzi speciali protagonisti dell’evento.
GA





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