Tre anni fa, nei primordi di Generazione Aurunca, fu  pubblicato  il Testo “Un Sogno Aurunco” del nostro generatore Avv. Alberto Verrengia, compendio sulla nascita e promozione di un Piano Turistico Integrato per Sessa Aurunca ed il Territorio intero, da Baia Domizia alle frazioni.
Era il sogno e la speranza di chi ha sempre auspicato una cittadina a misura di turista ed un territorio autosufficiente grazie al turismo e alle risorse agricole ed ambientali, quali uniche ed ultime possibili fonti di rilancio economico. Sessa Aurunca come Veroli, come Spoleto, come Montalcino.
Un Sogno che si infrange, ahinoi,  ancora oggi, dinanzi alle notizie di visitatori, scolaresche, comitive che, nonostante, la prenotazione trovano il Teatro Romano chiuso,  dinanzi al ritardo di ben 5 anni dei lavori del Ponte Romano (vedi allegato),  ad una assenza di un Ufficio per il Turismo che sia degno di questo nome, ad una sinergia tra Ente Comunale e Soprintendenza, alla assenza di convenzioni con Agenzie turistiche nazionali ed internazionali per portare persone che non siano per il mero evento di turno ma come flusso turistico continuo e fruttuoso.
L’ Assessore Italo Calenzo ha cercato di fare il possibile, trovandosi  dinanzi alla difficoltà di alleati che hanno portato avanti altri progetti, non sempre rivolti al bene comune.
Una Rondine non fa primavera, ma Calenzo, come chiunque voglia salvare questa terra,  deve essere consapevole che con i rapaci attorno a sé che continuano ad impegnarsi in politica nei vari partiti,  non si potrà mai  effettuare una grande rivoluzione culturale.
L’esperienza Tommasino è, ormai, andata così:  male come le precedenti di altro colore politico.
Ci sarà  il tempo per  riproporre quei sogni, quei progetti, quelle idee.
In fondo, il Sogno Aurunco…non è mai svanito…. 
Alberto Verrengia
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